Il locale, aperto da tre anni nella cittadina fiamminga, è guidato dal giovane chef Davide Asta. Nel menù si combinano materie prime italiane e belghe, con tre percorsi degustazione dedicati alla pasta

La cucina del Gellius brilla anche in Belgio. Nella sua diciottesima edizione la nota guida francese Gault&Millau ha assegnato a Gellius Knokke il premio come Miglior Ristorante Italiano in Belgio. Dopo aver visitato anonimamente oltre milleduecento ristoratori, la guida ha premiato la cucina del giovane chef Davide Asta, per quattro anni allievo di Alessandro Breda al Gellius di Oderzo (TV).
“Questo premio è una grande soddisfazione e una ventata di energia, soprattutto in un periodo complicato come questo – commenta Alessandro Breda, chef e patron del ristorante opitergino che vanta una stella Michelin – A soli tre anni dall’apertura siamo riusciti a raggiungere un risultato ottimo e il merito è di Davide Asta e di tutta la brigata di Gellius Knokke. I belgi sono attenti e profondi conoscitori della cucina italiana ed essere riusciti a conquistarne il palato significa aver trovare la giusta armonia tra i sapori autentici e la creatività delle proposte”.
Gellius Knokke, situato sul lungomare dell’omonima cittadina fiamminga a pochi chilometri da Bruges, è nato nel 2017 dalla collaborazione tra Breda e il socio Gianni Piretti, gallerista e appassionato di gastronomia. La direzione dei fornelli è stata affidata da subito a Davide Asta, 31 anni di Scicli (RA), formatosi prima all’ALMA e poi nel locale opitergino di Breda. Al Gellius Knokke combina i migliori ingredienti della tradizione italiana con materie prime provenienti dal Belgio, in particolare pesci e crostacei, ma il fulcro del menù è la pasta fresca, preparata quotidianamente e a cui sono dedicati tre percorsi di degustazione.
Grazie alla carriera da gallerista di Piretti, il locale riunisce inoltre gastronomia e mondo dell’arte: dalle sale interne è possibile accedere direttamente alla sua collezione di opere d’arte contemporanea e il ristorante stesso ospita spesso mostre temporanee.