La Mineralità e ormai un mantra che ci accompagna. Almeno un pizzico non si nega mai a nessuno, creando di fatto una totale confusione in termini di origine e reale consistenza dei sentori gusto-olfattivi catalogabili sotto la categoria dei minerali . Un tema affrontato con grande cura e perizia da Costanza Fregoni nell’ultimo numero del Sommelier Veneto, la rivista ufficiale di Ais Veneto di cui Studio Cru cura la realizzazione. Giornale che a breve sarà disponibile anche online sul sito www.aisveneto.it.

Chi sulla questione della mineralità e sull’origine vulcanica dei propri suoli ha lavorato seriamente è di certo il Consorzio Vini di Soave, che qualche anno fa ha ideato Volcanic Wines, il forum internazionale dei vini da suolo vulcanico. Di vulcani si è recentemente parlato anche a Soave Preview, l’anteprima appena conclusa all’interno del Chiostro medievale di Monteforte d’Alpone.

«Il vulcano non è solo un fenomeno geologico – ha sottolineato John Szabo, Master Sommelier e scrittore, incaricato di guidare la degustazione comparata di undici vini provenienti da diverse zone vulcaniche nel mondo – ma un vero e proprio marcatore in grado di conferire ai vini tratti distintivi molto evidenti. È inoltre un forte veicolo di comunicazione, oltre ad essere tutt’oggi un fenomeno che affascina e che genera energia».

E di marketing e comunicazione si è parlato grazie all’importante collaborazione nata tra il Consorzio del Soave con l’Istituto dei Masters of Wine di Londra, concretizzatasi con il lancio di un contest sul rapporto tra vini vulcanici e terroir in termini di comunicazione. «Ci ha fatto molto piacere collaborare con il Consorzio del Soave su questa iniziativa – ha sottolineato Sarah Abbot, dell’Istituto dei Masters of Wine – Dare agli studenti dell’Istituto l’opportunità di lavorare con tali organizzazioni rafforza infatti il loro apprendimento nell’ambito del programma di studio. Mi auguro che questa collaborazione possa proseguire nel prossimo futuro».

Soddisfazione ed interesse anche da parte della vincitrice del concorso, Jane Nisbet Husebey, con il saggio breve “Volcanic Wines, a new notion of terroir: explain how cross-territorial marketing and communication can be used as an opportunity for Soave and Italian volcanic wines.” vale a dire “Vini vulcanici: illustrare come il marketing cross-territoriale e la comunicazione possono rappresentare un’opportunità per il Soave e i vini italiani da suolo vulcanico”. «Il termine Volcanic Wines – sottolinea la Husebey – offre una nuova ed entusiasmante opportunità per il Soave sia in termini qualitativi sia per quanto concerne il valore del terroir. Lo sviluppo di questo progetto presenta tuttavia alcune sfide alla luce di come è cambiata la comunicazione negli ultimi cinque anni: è necessario il pieno utilizzo della tecnologia digitale e serve una strategia di social media solida e integrata, al fine di ottenere risultati concreti in tempi brevi».

 

Tornando alla nuova annata presentata a Monteforte, si sottolinea un Soave 2015 che piace e convince. L’ultima vendemmia presenta un grande equilibrio tra le componenti acide, zuccherine e sapide. Un’annata decisamente più classica rispetto a quella del 2014 e del 2013. In termini di corredo aromatico, spiccano i sentori floreali di sambuco e quelli fruttati di pesca e albicocca. Anche a livello di corpo e alcolicità i vini mantengono uno slancio e una snellezza che riavvicinano la tipologia a degli standard più tradizionali, e quindi improntati a una maggiore bevibilità. «Il Soave 2015 è sicuramente rappresentativo – dichiara Kerin O’Keefe, Italian Editor di Wine Enthusiast, incarica di guidare le degustazioni del primo giorno – e spicca per equilibrio, frutto e aromi. Si conferma nello stesso tempo che il Soave è un vino in grado di vincere la sfida della longevità, conservando aromi e freschezza. Sono però i cru del Soave, le vigne storiche, la vera carta vincente della denominazione».

Aria molto positiva dunque all’indomani della manifestazione, che quest’anno per la prima volta ha aperto anche al pubblico e agli appassionati. «Soave Preview – conclude Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio – ha avuto quest’anno una vocazione marcatamente internazionale. L’edizione appena conclusa, con questa ampia partecipazione di stampa estera, ha dato ufficialmente il via alle prossime attività promozionali nei mercati d’interesse per i nostri produttori. Un’anteprima dunque non solo per il Soave 2015 ma anche per il fitto calendario di iniziative che ci vede impegnati a partire da fine maggio, negli Stati Uniti, a Seattle, New Orleans, Boston, Chicago, per poi proseguire in Giappone, a Fukuoka, Osaka e Tokyo, e poi in Europa, a Vienna».