Una delle cose più belle del nostro lavoro è sicuramente aver la possibilità di partecipare a molti eventi enogastronomici e degustazioni. Altre volte questo vantaggio può diventare una tortura, soprattutto quando gli eventi sono organizzati dal nostro studio e partecipiamo da accompagnatori senza quindi aver la possibilità di assaggiare.
Per fortuna così non è andata alla presentazione del Vin Santo della cantina Dal Maso che, nonostante avessimo collaborato nella realizzazione della serata, ha voluto comunque invitarci a prendere parte alla degustazione.

Vin Santo di Gambellara Doc 2003 - Dal Maso

Il Vin Santo è sicuramente un prodotto unico nel suo genere e non poteva che esser lanciato in un modo singolare: attraverso una degustazione comparata con altri rinomati Vini Santi italiani, quattro (più una di casa) tipologie di vino tutte da scoprire e da paragonare al “nuovo” arrivato in casa Dal Maso.

La presentazione è avvenuta tra le mura di casa a Contrada Selva di Montebello, dove più di un secolo fa il bisnonno Serafino avviò l’attività che a quel tempo produceva ancora il Vin Santo di Gambellara per il consueto consumo in famiglia durante le festività pasquali. Purtroppo con il tempo, la tradizione di produrre questa tipologia di vino è venuta meno lasciando posto a vini più beverini e più semplici da vendere.

Nicola, Anna e Silvia Dal Maso

Ci sono voluti molti anni prima che il pronipote Nicola, attuale responsabile dell’azienda assieme alle sorelle Anna e Silvia, decise che era il momento di riprendere quella tradizione perduta e quindi ripartire con la produzione di Vin Santo fatto come un tempo.

Ma cosa ha portato a questa decisione?

 

Sono passati più di 10 anni dall’incontro tra produttori che ha dato vita (o meglio ridato) a questo progetto e la scintilla è scattata quando Angiolino Maule, uno dei principali produttori della zona, ha portato all’assaggio un Vin Santo di fine ’800. A sorpresa di tutti, quel vino era ancora buono, anzi era eccezionale! In tutti quegli anni in cantina era riuscito a migliorare le proprie caratteristiche senza correre il rischio di uno scontato decadimento.
Da lì a poco, la curiosità dei produttori di creare una propria versione di Vin Santo è aumentata e svanita al tempo stesso, chi ha voluto abbandonare il progetto per mancanza di risorse, chi invece ha voluto accelerare i tempi e presentare il proprio vino a “soli” 7 anni di distanza dall’incontro avvenuto nel 2003. Così, uno dei pochi che ha avuto la pazienza e il coraggio di credere in questo vino è stato Dal Maso che oggi, dopo oltre 10 anni, ha deciso di presentare il suo Vin Santo.

Nicola Dal Maso con Nicola Frasson

Per guidare la degustazione, l’azienda Dal Maso ha invitato Nicola Frasson, responsabile del Veneto per quanto riguarda la guida vini del Gambero Rosso, che con molta semplicità ha raccontato le caratteristiche dei Vini Santi in degustazione.

L’assaggio ha quindi seguito l’ordine qui riportato:
1) Vin Santo di Carmignano Riserva Docg 2007 – Tenuta di Capezzana
2) Vino Santo Trentino Doc 2002 – Francesco Poli
3) Vin Santo di Albarola Val di Nure Colli Piacentini Doc 2002Conte Otto Barattieri
4) Recioto di Gambellara Docg 2003 – Dal Maso
5) Vin Santo di Gambellara Doc 2003 – Dal Maso
6) Occhio di Pernice Vin Santo Montepulciano Doc 2000 – Avignonesi

I sei vini degustati

Sebbene il Vino Santo Trentino non rispecchiasse proprio l’idea “classica” di Vino Santo e anche il Recioto, per antonomasia, non sia propriamente un Vin Santo, questi due vini hanno saputo comunque farsi apprezzare dalla platea; il primo per le spiccate note fruttate e floreali, il secondo per la capacità di resistenza all’invecchiamento (era un 2003) e per il suo palato molto fine.
Grande successo e curiosità lo ha avuto anche il Vin Santo di Gambellara Doc 2003 dell’azienda ospitante che, grazie al colore ambrato, una viscosità mielosa e con note balsamiche e affumicate, si è fatto apprezzare dal pubblico, andando a competere con l’Occhio di Pernice Vin Santo Montepulciano Doc 2000 che sicuramente è ritenuto il Vin Santo italiano per eccellenza.

Dopo la degustazione, accompagnati dal padrone di casa Nicola, abbiamo effettuato un giro nei locali aziendali, andando a visitare la vinsantaia dove piccoli caratelli messi in fila stavano riposando per dar vita al nuovo Vin Santo dell’azienda.

Nicola Dal Maso e i suoi caratelli

Infine, la serata si è conclusa con una cenetta accompagnata dalle altre tipologie di vino prodotte da Dal Maso; tra queste immancabile il Tai Rosso Colpizzarda e a fine pasto un buon calice di Recioto di Gambellara.