La Casara Friendly è una manifestazione piccolina e benfatta che si è tenuta il 14 e 15 ottobre a Villa Gritti di San Bonifacio. Mi ha convinto ancora una volta dei vantaggi delle piccole fiere e dei banchi d’assaggio auto-organizzati da singole aziende, come già avevo detto qualche settimana fa a proposito di Invino. Antidoto alle grandi fiere di settore, sempre più in crisi.

In questo caso a lanciare una due giorni rivolta esclusivamente al pubblico professionale è stato il caseificio/selezionatore/affinatore La Casara di Roncà. Intelligentemente ha condiviso l’iniziativa coinvolgendo produttori di vino come Fongaro, Filippi, Nardello e Massimago; il Birrificio del Ducato, le confetture La Gambarella, il panificio Vicentini (di cui Studio Cru segue le pr online) la torrefazione Giamaica, la pasta Mancini, e anche aziende non alimentari, che operano nel campo delle attrezzature per la ristorazione (Guzzon, Essequattro, Sirman e Promoinvideo).

L’evento di piccole dimensione – mi hanno detto gli espositori – ha permesso di incontrare persone realmente interessate e di poter dialogare proficuamente con loro. Per quanto mi riguarda, c’è stata anche la concreta possibilità di fare qualche assaggio, senza l’ansia dei padiglioni da visitare e senza la confusione (ma anche il rumore, gli odori, gli spintoni) dei grandi saloni.
Eccomi allora con alcune impressioni e alcuni appunti di viaggio.

Inizio dai padroni di casa de La Casara, dove Fabio Ginestri mi vuol far provare il Salva Cremasco. È l’ultimo formaggio ad aver ottenuto la DOP in Lombardia. Formaggio a pasta cruda, prodotto con latte vaccino, a crosta lavata. L’occhiatura è quasi inesistente, la pasta abbastanza dura. Quella che mi viene data è la versione stagionata, quindi con almeno di mesi. Già al naso è un’esplosione di sensazione: fiori di campo, erbe aromatiche, timo, rosmarino in abbondanza. In bocca poi l’intensità e la persistenza sono tali che devo far seguire nell’ordine Valpolicella Superiore e Amarone Massimago. E ancora persisteva il formaggio.

Per dare il colpo di grazia mi affido alla birra. Filippo Masetti, del Birrificio del Ducato, mi propone la New Morning. Birra ad alta fermentazione in stile Saison belga, aromatizzata con fiori di campo, coriandolo, pepe verde e zenzero. I profumi sono un viaggio quasi infinito, tra prati, boschi, mercatini delle spezie.

Torno in ambito caseario per capirne di più di confetture da abbinare ai formaggi. Me ne parla con entusiasmo Melina Caobelli che da poco tempo ha avviato una produzione artigiana di confetture, si chiama La Gambarella. Mi convince soprattutto la confettura di Kiwi e fave di cacao, abbinata ad un formaggio molle: l’aroma del cacao bilancia perfettamente l’acidità del kiwi. Rotonda e intrigante, ma senza la dolcezza che spesso si ritrova nelle serapate proposte con i formaggi.

Infine ripasso da Vicentini, dove assaggio il nuovo panettone con farina integrale, cannella, mele candite e copertura di cioccolato. Fragrante, stuzzicante: un’idea fresca e assolutamente moderna.
Peccato che si mangi solo nel periodo natalizio.