L’occasione – è il caso di dirlo – era ghiotta: assaggiare in un colpo solo i piatti di tre fra i migliori cuochi vicentini. La prima edizione di SchioDesignFood ha infatti riunito in un’unica sala, o quasi, Nicola Portinari de La Peca (Lonigo), Corrado Fasolato di Spinechile Resort (Schio), Lorenzo Cogo de El Coq (Marano). Quattro stelle Michelin in tre, quasi cinque se si considerano i trascorsi di Fasolato prima di rifugiarsi sul Tretto.
La prima edizione, si diceva. Una costola vera e propria dello SchioDesignFestival, giunto alla sua quarta edizione e che ha riunito per quasi 10 giorni dentro la meravigliosa Fabbrica Saccardo designer e aziende allo scopo di creare rete e far girare le idee.
“SchioDesignFood – ha affermato l’Avv. Susanna Tagliapietra, uno degli organizzatori dell’evento – nasce dall’esperienza di SchioDesignFestival. Abbiamo deciso di mettere in contatto il mondo del design industriale – creativo, ma anche tecnico e rigoroso – con il mondo del gusto e del piacere legato alle esperienze culinarie, vale a dire le due eccellenze che il mondo riconosce all’Italia”.
Si mangiava fra i prototipi allo SchioDesignFood, in alcuni casi sopra i prototipi, fra cucine e sedute, piatti in cartone e bicchieri biodegradabili. Divertenti le proposte degli chef, dal riso con i lieviti di Portinari, al famoso Acquario di Cogo, fino alle lasagne di seppia alla carbonara di Fasolato. A completare il tutto la presenza di Dario Loison con i suoi panettoni declinati in tre modi (spiedino, da bere e gelato) e la sicura regia di Antonio di Lorenzo, giornalista del Giornale di Vicenza e scrittore.
Una serata piacevole, un meticciato di design e cibo ben riuscito, con molti punti in comune. Speriamo in una seconda edizione.